Fillea Cgil e Legambiente presentano il primo rapporto
dell’Osservatorio congiunto: Innovazione e sostenibilità nel settore edilizio
“Costruire il futuro”
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Immagine tratta dal Rapporto Fillea Cgil - Legambiente |
Oltre 2 milioni di abitazioni risultano vuote; 6 milioni di
italiani vivono in zone ad alto rischio idrogeologico e 3 milioni di persone
abitano in zone ad alto rischio sismico. Il patrimonio edilizio esistente è
costituito in massima parte da case costruite male, nelle quali fa freddo
d’inverno e caldo d’estate malgrado la spesa energetica delle famiglie sia
cresciuta del 52% in 10 anni.
Ma uscire da questa impasse è possibile. Dobbiamo rendere
più vivibili le città, ammodernare l’edilizia esistente usufruendo delle nuove
tecnologie per migliorare la qualita' della vita e la sicurezza delle persone
che ci abitano e ci lavorano, diminuire le spese di gestione delle case;
possiamo rendere più belli e funzionali i quartieri recuperando l’esistente
creando così nuovi posti di lavoro duraturi e qualificati.
Contro la crisi, Fillea Cgil e Legambiente propongono un
nuovo modello per il settore delle costruzioni e nel primo rapporto congiunto
su Innovazione e sostenibilità nel settore edilizio “Costruire il futuro”, espongono
un’ampia analisi della situazione dell’edilizia sul territorio e degli
strumenti che in molti casi Regioni, Province e Comuni, hanno messo in campo
per introdurre nuovi criteri energetici e ambientali, andando spesso anche
oltre la normativa in vigore.
In Italia, quindi, ci troviamo in una evidente situazione di
stallo nelle costruzioni; in Europa intanto, le direttive per la certificazione
e riqualificazione energetica degli edifici, nonché gli obblighi per il nuovo
costruito a partire dal 2019, si strutturano in una strategia coerente (il
cosiddetto 20-20-20) che in questi anni ha posto il vecchio continente
all’avanguardia mondiale nella lotta ai cambiamenti climatici. Tutto questo
indica una nuova strada da percorrere: quella della riqualificazione, del
recupero dell'esistente e dell’innovazione tecnologica in edilizia.
Diventa necessaria una gestione strategica dell’intero
processo di recupero e rinnovamento del patrimonio edilizio attraverso
l’applicazione di un mix di soluzioni progettuali tecnologiche e impiantistiche
sostenibili che servano anche a metterlo in sicurezza (parliamo di 11 milioni
di edifici ad uso residenziale per 28 milioni di abitazioni), ma con
caratteristiche diverse e priorità di intervento per i rischi sismici e
idrogeologici, per il degrado edilizio e anche sociale, distribuiti in modo
differente in ogni parte del Paese.
Questi ragionamenti riguardano da vicino la crisi economica
che stiamo attraversando e per questo, Fillea e Legambiente hanno individuato
una serie di interventi mirati al sostegno dell’economia sostenibile delle
costruzioni, indicando un processo (già in corso in tante città) in continua
evoluzione con particolare attenzione alle prestazioni energetiche degli
edifici, allo sviluppo delle rinnovabili e alla certificazione energetica. Ciò
porterebbe ad un innalzamento della qualità della vita dei cittadini e ad un
aumento dell’occupazione pari a 600 mila nuovi posti di lavoro nei prossimi 10
anni, che possono arrivare, considerando l’indotto della filiera, a circa un
milione.
Il primo intervento riguarda la necessità di una regia
nazionale che dia certezze alla prospettiva della innovazione energetica in
edilizia. In attuazione delle Direttive europee si devono fissare i riferimenti
normativi che valgano su tutto il territorio nazionale, e che le Regioni
possono dettagliare ma senza vuoti normativi o contraddizioni. In particolare è
fondamentale un intervento in materia di prestazioni energetiche e di
certificazione, perché le classi degli edifici devono diventare un riferimento
imprescindibile e credibile per tutti gli operatori. E poi un intervento che
dia certezze rispetto alle regole sull'accreditamento dei certificatori, sui
controlli e le sanzioni.
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Immagine tratta dal Rapporto Fillea Cgil - Legambiente |
Il secondo intervento riguarda gli edifici di nuova
costruzione, dove occorre accompagnare il miglioramento delle prestazioni
previsto dalle Direttive Europee stabilendo da subito un obbligo minimo di
Classe A per tutti i nuovi interventi. Questo obiettivo, oggi a portata di mano
da un punto di vista economico e tecnico, permetterebbe di preparare il settore
delle costruzioni alla scadenza del 1° gennaio 2021. E permetterebbe di
azzerare le bollette delle famiglie, anche grazie al contributo delle fonti
rinnovabili ai fabbisogni elettrici e termici già previsto dalle Direttive.
Il terzo intervento concerne la riqualificazione del
patrimonio edilizio per dare finalmente certezze sugli interventi e sugli
strumenti di incentivazione. Occorre rendere permanenti le detrazioni fiscali
del 55% per gli interventi di efficienza energetica e allargarlo alla sicurezza
statica. Ma soprattutto, occorre introdurre un nuovo incentivo per promuovere
interventi di retrofitting e messa in sicurezza di interi edifici.
Il quarto intervento riguarda il patrimonio edilizio
pubblico, per superare il Patto di stabilità nel caso di interventi che
migliorino l’efficienza energetica. Agli Enti locali deve essere data la
possibilità di realizzare questi interventi direttamente o attraverso Esco, in
tutti i casi in cui è dimostrata la riduzione complessiva di spesa realizzata
grazie agli interventi e la fattibilità tecnica e finanziaria dell’intervento.
Il quinto obiettivo riguarda la messa in sicurezza del
patrimonio edilizio con la necessità di aggiornare l’apparato normativo per gli
aspetti di sismica e statica. Occorre intervenire sugli incentivi per premiare
chi realizza interventi sia energetici che statici e introdurre il libretto del
fabbricato.
Infine, si deve intervenire rispetto all’impatto ambientale
del settore delle costruzioni, riducendo il prelievo di materiali da cava. E’
possibile farlo premiando nei capitolati di appalto i materiali provenienti da
inerti riciclati, e rivedendo i costi di smaltimento in discarica e di prelievo
da cava come si è fatto negli altri Paesi europei dove si sono ridotte le cave
e aumentati i posti di lavoro.
Testo tratto dal sito di Legambiente
Rapporto Innovazionee sostenibilità nel settore edilizio “Costruire il futuro”
Proitaca.com e Proitaca.org rappresentano il primo software online per il Protocollo ITACA, utile per la valutazione di sostenibilità energetico-ambientale.
È possibile analizzare il progetto edilizio ed effettuare il calcolo online per il risparmio energetico, il consumo di acqua potabile, le emissioni di CO2, l'illuminazione naturale, i materiali edili rinnovabili per l’edificio sostenibile.
Il Protocollo ITACA permette di stimare il livello di qualità ambientale di un edificio in fase di progetto, misurandone la prestazione.
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Il software Proitaca Family è la versione semplificata del software professionale Proitaca.org, utilizzato dai progettisti per la valutazione di sostenibilità ambientale degli edifici secondo il Protocollo ITACA.
- Proitaca Family è un progetto gratuito che aiuta le famiglie, compresa la tua, a valutare in modo semplice, senza che tu possieda conoscenze tecniche, la sostenibilità ambientale della tua casa, della tua abitazione, del tuo appartamento o del tuo edificio in ambito residenziale.
- Proitaca Family non esprime valutazioni sul comportamento o sulle abitudini quotidiane della tua famiglia nell'uso corretto di risorse come l'energia o l'acqua potabile, ma valuta le prestazioni ambientali del tuo edificio indipendentemente da chi lo utilizza.
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