Abbiamo rilasciato PROITACA Puglia 2017 residenziale e non residenziale, ma ci chiediamo perché l’abbiamo fatto!


La Regione Puglia, ha rilasciato due nuovi protocolli ITACA Puglia 2017, uno non residenziale (DGR 11 luglio 2017, n.1147) e l’altro residenziale (DGR 21 dicembre 2017, n.2290).

Prima li abbiamo letti da sinistra a destra e viceversa, poi dall’alto in basso e al contrario.
Poi li abbiamo ingegnerizzati.
Non l’avessimo mai fatto!
Sì, perché non sembra proprio che siano stati redatti sulla base della Prassi di Riferimento UNI/PdR 13.1:2015 e pare che non si inseriscano per niente nel contesto generale dei principi metodologici e procedurali descritti nella Prassi di Riferimento UNI/PdR 13.0:2015, così come dichiarano.
Sedotti e abbandonati.


Una storia che si ripete

Avete presente il Protocollo ITACA Puglia 2009 Non residenziale (DGR n. 2581 del 30.11.2010 e DGR n. 2561 del 22.11.2011)?
La Regione Puglia ha preso il Protocollo ITACA Puglia 2009 residenziale (DGR n. 2272 del 24.11.2009), ha estratto un po’ di criteri, et voilà: ci ha regalato un protocollo INAPPLICABILE, poiché valutava gli edifici non residenziali a mq invece che a m3, come prescritto dalle normative energetiche vigenti all’epoca!
(1.2 - ENERGIA NETTA PER IL RISCALDAMENTO, 1.3 - ENERGIA PRIMARIA PER IL RISCALDAMENTO, 2.3 - ENERGIA NETTA PER IL RAFFRESCAMENTO, 2.4 - ENERGIA PRIMARIA PER IL RAFFRESCAMENTO, 4.1 - ENERGIA PRIMARIA PER PRODUZIONE ACS).
Ma non solo, parametri energetici e dell’acqua esclusivi del residenziale e tanto altro.

Nonostante questo, sono stati certificati molti edifici con questo pseudo-protocollo!
Come sono stati certificati?
Chi ha controllato questi certificati?


1 cattiva notizia e 1 buona notizia:
cattiva: chi non ha usato PROITACA e non ha scoperto tutte le “anomalie”, ha fatto calcoli e ha presentato valutazioni con punteggi - con un eufemismo “imprecisi” - sia a proprio favore sia a proprio sfavore.
buona: chi ha usato PROITACA, può dormire tranquillo, perché tutte le “anomalie” sono state bonificate, come ad esempio il calcolo a m3.


Avete presente il Protocollo ITACA Puglia 2009 residenziale (DGR n. 2272 del 24.11.2009)?
Qui le anomalie sono molto più raffinate e, nell'imbarazzo della scelta per acclamazione, tra calcolo idrico ed energetico, scegliamo: il calcolo di un parametro molto importante: Qh,lim = fabbisogno di energia netta per il riscaldamento limite per l edificio [kWh/m2] (Criterio 1.2: Energia netta per il riscaldamento).
La formula pubblicata nel metodo di verifica è errata!
Manca un pezzo (SVed - 0.35, invece di SVed).














Bene, adesso prendiamo tutte le incongruenze del residenziale 2009 e le travasiamo nel non residenziale 2009.
Fatto?
La tempesta perfetta!

Nonostante questo, sono stati certificati molti edifici con questi due protocolli!
Come sono stati certificati?
Chi ha controllato questi certificati?


1 cattiva notizia e 1 buona notizia:
cattiva: chi non ha usato PROITACA e non ha scoperto tutte le “anomalie”, ha fatto calcoli e ha presentato valutazioni con punteggi - con un eufemismo “imprecisi” - sia a proprio favore sia a proprio sfavore.
buona: chi ha usato PROITACA, può dormire tranquillo, perché tutte le “anomalie” sono state bonificate, come ad esempio il calcolo del Qh,lim.


Avete presente il Protocollo ITACA Puglia 2011 residenziale (DGR n. 3 del 16.01.2013)?
Ancora, tra i tanti, vince a mani basse l’errore al quadrato nei calcoli idrici, presenti nei criteri che in questo protocollo hanno un peso considerevole e quindi un impatto notevole sul punteggio globale.
Criterio B.5.1, fabbisogno idrico per usi indoor calcolato secondo ATO Puglia - C.4.1, effluenti: 67,5 litri/persona (75% dei 90 litri del Protocollo ITACA Nazionale 2011, Allegato B).
L’errore è doppio perché le due quantità sono calcolate secondo formule diverse, non rispettando mai la relazione del 75% (primo errore), e perché i 90 litri del Protocollo ITACA Nazionale 2011 sono già gli effluenti, e quindi il 75% del fabbisogno di 120 litri (secondo errore).
Nel Protocollo ITACA Puglia 2011 il criterio C.4.1 si ispira al Nazionale 2011, ma applicando nuovamente il 75% sui 90 litri (Allegato B). 

Nonostante questo, sono stati certificati molti edifici con questo protocollo.
Come sono stati certificati?
Chi ha controllato questi certificati?

1 cattiva notizia e 1 buona notizia:
cattiva: chi non ha usato PROITACA e non ha scoperto tutte le “anomalie”, ha fatto calcoli e ha presentato valutazioni con punteggi - con un eufemismo “imprecisi” - sia a proprio favore sia a proprio sfavore.
buona: chi ha usato PROITACA, può dormire tranquillo, perché tutte le “anomalie” sono state bonificate, come ad esempio l'uso dei coefficienti idrici corretti.


Avete presente il Protocollo ITACA Nazionale 2011 residenziale?
Ovviamente anche questo Protocollo è pieno di “anomalie”.
Bene, prendiamo tutte le anomalie del Nazionale e travasiamole nel Puglia 2011, facciamo un po di modifiche, ottenendo le cosiddette “anomalie al quadrato”, et voilà il pranzo è servito!

Avete presente il Protocollo ITACA Nazionale 2011 uffici, edifici industriali, edifici commerciali e edifici scolastici (non residenziale)?
Idem con patate!

Nota per il lettore: definizione di “anomalia”: quando parliamo di anomalie, parliamo di problemi più o meno gravi riscontrati nei vari Protocolli, tempestivamente comunicati ad ITACA o alla Regione Puglia e non corretti o rettificati dagli stessi.


Avete presente il Protocollo ITACA Puglia 2011 strutture ricettive (DGR n. 724 del 17.04.2014)?
Segue la ricetta originale per ottenere un ottimo ITACA Puglia 2011 strutture ricettive:
Prendete q.b. di anomalie del Nazionale 2011 residenziale, q.b. di anomalie del Nazionale non residenziale 2011, mescolate bene e poi aggiungete abbondanti anomalie di Puglia 2011 residenziale. Mescolate lentamente dal basso verso l’alto, altrimenti si smonta!
Dopo 30 secondi di preparazione il Protocollo è pronto.
Servite subito a freddo, senza far riposare e senza assaggiare prima di offrire.


Avete presente l’Energia elettrica prodotta da un edificio standard con la medesima destinazione d'uso mediante impianti a fonti energetiche rinnovabili?
- Protocollo ITACA Puglia 2011 residenziale: ad esempio, per la provincia di Bari pari a: 25 kWh/m2 (Allegato B, DGR n. 3 del 16.01.2013).
- Protocollo ITACA Puglia 2011 strutture ricettive: per la provincia di Bari pari a: 18 kWh/m2 (Allegato A, DGR n. 724 del 17.04.2014).
Indovinello: qual è il valore giusto?
A parità di Energia elettrica prodotta da impianti a fonti energetiche rinnovabili [kWh], il punteggio del Criterio B.3.3 - Energia prodotta nel sito per usi elettrici, passa da 0.30 nel residenziale a 5 nelle strutture ricettive!
Però, una differenza trascurabile… solo 5 punti!


Houston abbiamo un problema: i due protocolli sono stati in vigore entrambi per diversi anni contemporaneamente e ci sono un sacco di progetti in corso!
Come dici?
Non sento...
Pronto...


Nonostante questo, sono stati certificati molti edifici con questi due protocolli.
Come sono stati certificati?
Chi ha controllato questi certificati?


1 cattiva notizia e 1 buona notizia:
cattiva: chi non ha usato PROITACA e non ha scoperto tutte le “anomalie”, ha fatto calcoli e ha presentato valutazioni con punteggi - con un eufemismo “imprecisi” - sia a proprio favore sia a proprio sfavore.
buona: chi ha usato PROITACA, può dormire tranquillo, perché tutte le “anomalie” sono state bonificate, come ad esempio, nel caso di specie,  abbiamo sempre usato il valore corretto: 18 kWh/m2, in entrambi i protocolli.



Ma basta con il passato, guardiamo al futuro.
Parliamo dei nuovi protocolli ITACA Puglia 2017!


Un momento, dalla regia ci segnalano un problema tecnico di trasmissione:
- ci sono tutti gli attestati e i certificati presentati ai comuni con i protocolli ITACA Puglia, 2009 -2011, che presentano un punteggio >= al valore 3 e che potrebbero aver ottenuto incentivi volumetrici e/o economici, in deroga ai regolamenti edilizi?
- ci sono tutti gli attestati e i certificati presentati ai comuni che, con un punteggio
>= al valore 2, hanno ottenuto i finanziamenti del PO FESR 2007-2013, Asse II - Linea d'intervento 2.4 - Azione 2.4.1?


Ma avete provato a spegnere e riaccendere?
Si, non succede niente, ci sono sempre un sacco di 3, un po’ di 4 e, forse anche qualche 5!

Vabbè oh, alla fine il problema è dei dirigenti degli UTC dei comuni, la legge 13/2008 parla chiaro: i Comuni, in applicazione della Legge Regionale 13/2008, devono monitorare, verificare e controllare, di concerto con la Regione, la realizzazione degli interventi, al fine di verificare la regolarità della documentazione, nonché la conformità delle opere realizzate alle risultanze progettuali.

Ok, ma se il PROGETTISTA e il CERTIFICATORE hanno applicato i metodi di verifica pubblicati dalla Regione Puglia, come potevano sapere, loro, gli UTC e la Regione Puglia stessa, che gli edifici non residenziali si valutavano a m3, o che il fabbisogno di energia netta per il riscaldamento limite si calcolava diversamente, o che i 90 litri del fabbisogno idrico, erano già il 75% del fabbisogno?
COME?


Dalla regia ci segnalano che (generalmente) la legge non ammette ignoranze.


1 cattiva notizia e 1 buona notizia:
cattiva: chi non ha usato PROITACA e non ha scoperto tutte le “anomalie”, ha fatto calcoli, con un eufemismo, “imprecisi” oltre ad aver presentato valutazioni con punteggi “imprecisi”, sia a proprio favore sia a proprio sfavore. 
buona: chi ha usato PROITACA, può dormire tranquillo perché tutte le “anomalie” sono state bonificate, e i punteggi globali sono stati calcolati in modo corretto.




Dalla regia arriva una tiella di riso, cozze e patate. Pausa!
Basta ca ce sta 'o sole,
ca 'nce rimasto 'o mare,
na nénna a core a core,
na canzone pe' cantá...
Chi ha avuto, ha avuto, ha avuto...
chi ha dato, ha dato, ha dato...
scurdámmoce 'o ppassato...




Che strazio, adesso parliamo dei nuovi protocolli ITACA Puglia 2017 che tengono conto dell’esperienza maturata negli anni di applicazione della procedura di valutazione?


C’era una volta la sezione 0 della prassi di riferimento UNI/PdR 13:2015 che, oltre a contenere parecchie “anomalie”, incasinava a sua volta la sezione 1 della stessa prassi.

Poi, per fare chiarezza, arrivò il Protocollo ITACA Puglia 2017 non residenziale, ottenuto modificando il Protocollo ITACA Nazionale 2015 non residenziale, che purtroppo conteneva anch'esso svariate “anomalie” e che, a sua volta, si inseriva nel contesto di inquadramento generale e dei principi metodologici e procedurali descritti nella UNI/PdR 13:2015 (come se fosse antani, mi segui, si?).

Poi, per mettere un punto, è arrivato il Protocollo ITACA Puglia 2017 residenziale ottenuto modificando la sezione 1 della prassi di riferimento UNI/PdR 13:2015 che a sua volta contiene diverse “anomalie”.

Rullo di tamburi....., bum!
Salto mortale triplo senza mani, perfettamente riuscito!

Un salto spazio-temporale, dalle vecchie anomalie al quadrato (2009-2011) alle nuove anomalie al cubo (2017).

Questi nuovi protocolli Puglia 2017 sono come i ricci di mare, non sai mai da dove li devi prendere!
- se li prendi dalla sezione 0 della prassi di riferimento UNI/PdR 13:2015: non capisci come sono stati concepiti e come funzionano;
- se li prendi dalla sezione 1 della prassi di riferimento UNI/PdR 13:2015: non capisci a cosa si fa riferimento e da dove vengono fuori le metodologie.

Insomma, un vero mistero, nemmeno Agatha Christie poteva fare meglio!


Ma per svelare il mistero della relazione logico-matematica che lega la UNI/PdR 13:2015 al Puglia 2017, la Regione Puglia ci ha fornito un software di calcolo.
(reso disponibile sul sito della Regione Puglia)
Meno male!
Veramente molto utile, peccato che ci manda in crash i computer (dettagli).

E’ come sparare sulla Croce Rossa!
Siamo alla anomalie alla quarta!
Questo software è pieno di errori, non di anomalie! Errori!
Un software inutilizzabile, sia strutturalmente sia per il calcolo dei punteggi, la pietra tombale di tutto il processo di valutazione, che dobbiamo anche firmare digitalmente.

E si, perché alla fine, se i calcoli sono sbagliati, la colpa sarà solo la tua, non lo sapevi?

Nel software di calcolo (protetto e non modificabile, ndr) reso disponibile sul sito della Regione Puglia, c’è scritto (scheda dati):
L'uso del presente software e dei relativi risultati sono di esclusiva competenza e responsabilità dell'utente.
Bene, adesso lo sai! Utente.

Ma come? Sono responsabile IO?!
Ti do una buona notizia, non sei responsabile TU!

Quando la software house Regione Puglia rilascia un software e ti costringe ad utilizzarlo, per presentare una pratica ITACA Puglia, in modo esclusivo, protetto e non modificabile, dovrebbe sapere che deve garantire per legge che i risultati forniti dal suo software siano calcolati in modo corretto!

Perché, SE LA RESPONSABILITA’ E’ MIA, mi dai le REGOLE e i calcoli me li faccio a MANO (o se mi fido con PROITACA ;) e mi assumo tutte le responsabilità del caso!


Dalla regia ci segnalano che questo assunto ha un certo non so che di senso logico.

Questo software, oltre ai sui enormi problemi specifici, non rispetta in nessun modo quanto prescritto dalla sezione 0 della Prassi di Riferimento UNI/PdR 13.2015, visto che la stessa Regione Puglia dichiara che la procedura di valutazione da seguire per il calcolo del punteggio di prestazione degli edifici è descritta in dettaglio nella UNI/PdR 13.0:2015, cui si rimanda.
E’ evidente che abbiamo letto due UNI/PdR 13.0:2015 diverse, visto che noi utilizziamo quella corretta, pubblicata il 22 giugno 2016, mentre la Regione Puglia dichiara di utilizzare ancora quella pubblicata il 30 gennaio 2015?!

Dalla regia ci segnalano che non dipende da questa differenza culturale il motivo per cui il software della Regione Puglia è INUTILIZZABILE.

Ok, allora qual è il motivo?

Qualsiasi versione di UNI/PdR 13.0:2015 si utilizzi, il software si basa su procedure di valutazione arbitrarie che non hanno alcun riscontro nella stessa UNI/PdR 13.0:2015, ciò comporta la propagazione esponenziale degli errori.

E chi se frega, io, alla fine, carte devo presentare!
Tanto non si legge niente nessuno, statt tranquill.
Ma ce le face verament u protocoll?
E come li controllano i miei calcoli?
Ma l’hai visti i criteri, dove li prendi sti dati?
E le procedure di calcolo dove le trovo?

Nelle norme UNI!
Norme UNI richiamate
dai protocolli regionali 2017
Quali UNI?
Le 39 UNI richiamate dai protocolli Puglia 2017!
Ma si stuetc?
Uagliò, carta canta!
Mo, damm u link per scaricare ste "UNI".
Te le devi COMPERARE!
Che?
Ci vogliono circa 2.500 euro!
Mo verament fai?
Veramente!
Ma perché non se le compra la Regione Puglia, se le studia, estrae solo quello che serve in ITACA Puglia e poi, nei medodi di verifica dei criteri, mi spiega la metodologia di calcolo che devo seguire?
Ma allora, si propr fess!

Vabbè, ciaooo, è tardi! Devo ancora fare la relazione di valutazione.
A proposito, ma come la devo fare?
La devi rifare uguale allo schema della Regione Puglia.
E sto schema me lo devo rifare io?
Si.
Ma è pieno di “anomalie”?
Adesso basta! Zitto e mangia.




Cameriereee?
Questo Puglia 2017 sa di tappo!!

Gradisce un Puglia 2011, forse?
No. Grazie!
Un Puglia 2009 riserva, forse?
NO! GRAZIE!!


Vuolsi così colà dove si puote
ciò che si vuole, e più non dimandare


Questa è la ricetta!
La tradizione è tradizione!


Dalla regia ci segnalano che stiamo perdendo un sacco di tempo e di soldi per ingegnerizzare dei protocolli che hanno tutti questi problemi.
Ragazzi, ormai li abbiamo fatti e ve li mangiate, mica possiamo buttare via tutto, chi ci ripaga?
Eh! Chi ci ripaga?
E poi che diciamo a tutti i nostri clienti che usano PROITACA Puglia 2011 e che adesso dovranno passare al 2017?
Eh??
Geniale! Ragazzi, ho trovato, scriviamo:
L'uso del presente software e dei relativi risultati sono di esclusiva competenza e responsabilità dell'utente.
Alé!



Volete sapere perché abbiamo fatto PROITACA Puglia 2017?
L’abbiamo fatto per i nostri clienti.
E’ grazie al sostegno dei nostri numerosi clienti se riusciamo ad essere indipendenti, nonostante le intemperie.
Un ringraziamento speciale ai clienti che ci scrivono spesso per discutere con noi sull’interpretazione delle “anomalie”.
Questo confronto è stato molto importante, ci ha fatto crescere e ci ha fatto scoprire che dal 2009 ad oggi abbiamo sempre interpretato le metodologie di calcolo in modo corretto.
Buona lavoro e buona fortuna.

Software di calcolo







Made in Italy
Per amore di verità, bisogna dire che la Regione Puglia non è la sola a cimentarsi con il Protocollo ITACA nel paese delle meraviglie.

Il problema fondamentale è chi controlla chi!

Le regioni fanno un po’ come gli pare.
Su questioni molto concrete in ambito edilizio, concedono incentivi economici, fiscali e volumetrici, in un sistema di certificazione molto variegato.
Chi controlla le regioni?

Nonostante le sentenze in sfavore della Regione Puglia, del Consiglio di Stato e del TAR Puglia, e la sentenza in sfavore della Regione Marche del TAR Marche, siano intervenute sulle competenze concorrenti nell’ambito della certificazione - 
se abbiamo capito bene, vista la confusione, scusandoci in anticipo per eventuali inesattezze – abbiamo, ad esempio, la REGIONE CALABRIA e la REGIONE PIEMONTE che utilizzano un sistema di certificazione che prevede l’utilizzo di strutture esterne, né riconosciute da ACCREDIA né operanti sotto il controllo ispettivo degli Ordini professionali!
Si può fare?
Chi li controlla questi certificatori esterni?

Molte regioni hanno recepito la UNI/PdR 13:2015, ma nonostante ITACA, UNI, ed ACCREDIA cerchino di standardizzare, ognuno fa po’ come gli pare e si fa il suo protocollo. Ma se questi protocolli sono derivati dalla UNI/PdR 13:2015, che attualmente presenta delle anomalie, anche le versioni regionali di MARCHE, PIEMONTE, FVG, CALABRIA, VENETO, PUGLIA, ecc. si portano dietro queste anomalie?
O le hanno corrette?
E chi controlla che le hanno corrette?
E chi le controlla le versioni regionali che modificano arbitrariamente la 
UNI/PdR 13:2015?
UNI ha controllato tutti i protocolli regionali che dichiarano la conformità alla UNI/PdR 13:2015?

CAMPANIA, BASILICATA, ecc. non hanno recepito la UNI/PdR 13:2015 e non hanno nemmeno adeguato i rispettivi protocolli regionali al Decreto Ministeriale 26/06/2015!
Chi li controlla questi certificati che non rispettano la normativa energetica?

E chi controlla i fondamenti scientifici dei protocolli che fa ITACA?
Chi controlla che i protocolli elaborati da ITACA funzionino?

E UNI, ha controllato che la sua prassi UNI/PdR 13:2015, sia priva di “anomalie”?

Secondo quale norma tecnica il Comitato promotore Protocollo ITACA approva gli "altri marchi ambientali"?
E l'ente economico Comitato promotore Protocollo ITACA, chi lo controlla?

Quali requisiti ha trovato il Comitato promotore Protocollo ITACA nei suoi "laboratori di ricerca" in questi marchi, oltre al Tipo I conforme alla norma UNI EN ISO 14024, o all'EPD di categoria conforme alla norma UNI EN 15804, o all'EPD specifica di prodotto conforme alla UNI EN 15804, o al Tipo III conforme alla UNI EN ISO 14025?

E gli Ispettori e gli Organismi di Ispezione, certificati da ACCREDIA, che devono verificare i certificati emessi con la prassi UNI/PdR 13:2015, hanno controllato che la stessa prassi UNI/PdR 13:2015 sia priva di “anomalie”?